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Ricerche

Il Granchio di fiume in Sicilia Responsabili: Dalila Giacobbe e Salvo Restivo

 

Non sono ancora disponibili dati precisi ed aggiornati sullo status e sulla distribuzione generale del Granchio di fiume (Potamon fluviatile) in Sicilia. I dati di presenza già noti per la specie risultano non rappresentativi dell’attuale distribuzione di P. fluviatile sull’isola e spesso si riferiscono a segnalazioni risalenti a più di 90 anni fa. Pertanto nel 2006 Dalila Giacobbe e Salvatore Restivo hanno avviato un’indagine a lungo termine sulla presenza di questo Brachiuro nei corsi d’acqua della Sicilia per accertarne la distribuzione attuale, confrontarla con dati storici e raccogliere informazioni di carattere biologico ed ecologico sulle popolazioni individuate. Con la costituzione nel 2011 del CSI, tale ricerca è confluita nei progetti del nuovo Centro Studi. Lo studio sta consentendo di ampliare significativamente l’areale noto per la specie in Sicilia.

Gli Odonati del “Centro Polifunzionale delle piante endemiche e autoctone del Mediterraneo”

 

Responsabili: Dalila Giacobbe e Salvo Restivo

 

In accordo con l’Ufficio Provinciale di Messina dell’Azienda Foreste Demaniali della Regione Siciliana, nel 2012 il CSI ha avviato uno studio volto a definire una checklist degli Odonati che frequentano il “Centro Polifunzionale delle piante endemiche e autoctone del Mediterraneo” (Monti Peloritani - Messina) ed in particolare che utilizzano lo stagno come sito riproduttivo, raccogliendo inoltre informazioni relative l’eco-etologia delle specie individuate. I dati preliminari raccolti già indicano che lo stagno artificiale del Centro Polifunzionale rappresenta un interessante sito attrattivo per le libellule, oltre che un utile strumento a sostegno delle popolazioni di Odonati nell’area.

Studio della Comunità di Odonati delle Torbiere d’alta quota nelle Province di Bergamo e Sondrio
 
Responsabile: Stefano Aguzzi

 

Il Centro Studi Invertebrati ha svolto una ricerca sulle Comunità di Odonati presenti in alcune torbiere di media e d’alta quota al fine di definire l’odonatofauna presente in ambiente di torbiera, studiare la selezione degli habitat da parte delle diverse specie e definire la fenologia delle popolazioni che vivono nei suddetti ambienti. Lo studio ha previsto un censimento qualitativo mediante l’osservazione degli stadi immaginali presso gli habitat acquatici e lungo transetti lineari selezionati nelle aree circostanti. Gli animali di non immediata identificazione sono stati temporaneamente catturati mediante l’utilizzo di retini entomologici. E’ stato inoltre effettuato un censimento semiquantitativo effettuato mediante conteggio e conservazione di esuvie. La raccolta potrà fornire informazioni oggettive riguardanti la fenologia riproduttiva e l’abbondanza delle differenti specie studiate. In tutti i siti sono stati inoltre rilevati parametri ambientali quali: conducibilità dell’acqua, livello di ossigeno disciolto, pH, profondità degli specchi d’acqua, temperatura dell’acqua e dell’aria, vegetazione acquatica e riparia presente per verificare le eventuali relazioni tra gli stessi e le specie presenti. Sono state censite attualmente 16 specie differenti di libellule (Lestes dryas, Lestes sponsa, Ischnura elegans, Ischnura pumilio, Enallagma cyathigerum, Coenagrion hastulatum, Aeshna cyanea, Aeshna juncea, Anax imperator, Somatochlora alpestris, Somatochlora arctica, Somatochlora metallica, Libellula depressa, Libellula quadrimaculata, Sympetrum danae, Leucorrhinia dubia). Nei siti indagati non è stata rilevata la presenza di specie principalmente planiziali, eccezion fatta per le specie Ischnura elegans, Anax imperator e Somatochlora metallica, quest’ultima rinvenuta solamente presso il sito alla quota inferiore (Lago del Prato, Provincia di Bergamo). Questo studio è stato oggetto di una tesi di laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Pavia nell’anno 2013.

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